Diritto di voto, diritto al lavoro, diritto all’istruzione, diritto al divorzio, diritto alla parità salariale, diritto all’autodeterminazione, diritto alla libertà. Una conquista quotidiana lunga un secolo. Per un futuro migliore, da costruire insieme ogni giorno. Anche oggi.

Diritti spesso rimasti sulla carta o passati in secondo piano, in particolare durante questi mesi di pandemia, in cui le parole sicurezza e salute spesso non hanno significato incolumità fisica delle donne e possibilità di salvarsi andandosene da una casa che non è più sicura.
Essere totalmente dipendenti economicamente da un partner violento, perdere qualsiasi controllo sulle risorse economiche familiari, essere vittime di una cultura che relega la donna alle sole funzioni di madre e moglie, è una condizione che affligge numerose donne ancora oggi.
Una condizione questa che si è aggravata con la pandemia. Il 98% di coloro che hanno perso il lavoro nel 2020 in Italia è donna: numeri emblematici del contesto discriminatorio in cui ancora viviamo, legato al ruolo che la società da sempre affida alle donne.
Una disuguaglianza che all’interno della relazione affettiva rischia di amplificarsi e diventare violenza nel momento in cui si trasforma da imposizione culturale a forma di controllo e abuso di potere dell’uomo sulla donna.
Lo riscontriamo ogni giorno nelle tante donne che vengono al Centro Territoriale Antiviolenza di Saronno a chiedere aiuto.
Tra le forme di violenza contro le donne, quella economica è la più sottile e trasversale, difficile da riconoscere e combattere. La violenza economica è una forma di maltrattamento di cui spesso non riusciamo ad accorgerci o che sottovalutiamo. Come individuarla, dunque? Gesti e richieste apparentemente innocue a cui diamo troppo poco peso possono metterci sulla strada giusta.

“Adesso che ci sono i bambini, puoi smettere di lavorare. Alla famiglia ci penso io, è meglio così!”
“Tu non lavori, cosa pretendi? Fatti bastare il mensile che ti do!”
“Quanto hai speso per la spesa? Fammi vedere gli scontrini”
“Firmami queste carte per la banca, non stare a controllarle… sono difficili, non ci capiresti niente!”
“Io apro questa attività, ma intestiamo tutto a te per il finanziamento. Sai, è per le tasse.”

Frasi come queste, che dovrebbero risuonare come campanelli d’allarme pericolosi, ce le sentiamo raccontare spesso a Rete Rosa, quando nella testa delle donne, grazie al percorso psicologico e legale intrapreso, appare finalmente chiara l’idea che all’interno di una relazione di coppia quando l’uso del denaro si trasforma in abuso, lì c’è VIOLENZA ECONOMICA.

Difendere i diritti inalienabili conquistati dalle donne con un secolo di lotte
Sradicare gli stereotipi tuttora presenti nella società
Creare un futuro più giusto anche sul piano della parità economica
QUESTO RIMANE L’IMPEGNO QUOTIDIANO DI RETE ROSA. PER TUTTE.
BUON 8 MARZO 2021!

Una guida per capire cosa vuol dire violenza economica. Clicca qui per scaricarla.

Categorie: Avvisi